Dal 13 febbraio 2020 inizierà a Verona il Corso “Minori stranieri: teoria, prassi e prospettive”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona, dalla Camera Avvocati Immigrazionisti del Triveneto e da A.S.G.I..
Il corso intende affrontare il tema dei minori migranti allo scopo di approdare ad un approccio globale, guardando, da un lato, alla tutela dei minori stranieri accompagnati, la quale, se risulta attestata nel sistema di permessi per motivi familiari del T.U. immigrazione, pone plurime criticità in ordine all’accertamento e alla circolazione degli status. Le migrazioni, oltre a porre temi tradizionali, come la kafalah, presentano fattispecie peculiari, quali le nascite nell’attraversamento alla frontiera o nelle strutture di accoglienza, in contesti dove l’assenza di documenti, l’apolidia dei genitori e la richiesta di asilo aggravano i già complessi meccanismi di costituzione o contestazione dei legami di filiazione. Tal fattispecie mostrano come la pretesa neutralità delle norme internazional-privatistiche può rivelarsi non del tutto compatibile con la protezione dei diritti fondamentali dei minori stranieri.
La categoria dei minori stranieri non accompagnati, poi, recentemente disciplinata dalla legge 47/2017, sconta numerosi problemi teorici e applicativi, derivanti dal nuovo sistema di accoglienza che richiedono un prudente studio di coordinamento fra le norme sull’immigrazione e gli istituti tradizionali di diritto minorile, per la concreta attuazione del preminente interesse dei minori.
Per ciò che attiene ai minori stranieri richiedenti asilo, va osservata la quasi totale assenza di studi circa la nuova “legge Minniti”, imponendosi una riflessione sul procedimento giurisdizionale derivante dal diniego delle Commissioni territoriali competenti a riconoscere la protezione internazionale, verificando se e in che misura la nuova disciplina sia in grado di tutelare i diritti fondamentali dei minori, primo fra tutti il diritto all’ascolto diretto.
Sebbene la tutela dei minori migranti, a fronte di tale complessità, sia riconosciuta come priorità, si riscontrano situazioni non rispondenti ai bisogni di protezione rafforzata e di accoglienza adeguata. Per questa ragione, il Corso intende affrontare, una serie di questioni trasversali quali i diritti civili e i bisogni legati ai traumi, i procedimenti penali, le particolari vulnerabilità (tratta, prostituzione, disabilità).
Si ritiene che una proposta formativa quale quella finora descritta risponda a una richiesta diffusa e condivisa da parte degli operatori e delle altre diverse professionalità che lavorano nei contesti pubblici e privati dell’accoglienza.
Una conferma in tal senso è pervenuta anche dal corso di perfezionamento e aggiornamento Governance dell’emergenza nelle crisi umanitarie (a.a. 2017-2018 e 2018-2019), proposto dai Dipartimenti di Scienze Giuridiche e Scienze Umane dell’Ateneo veronese al fine di offrire un percorso formativo inteso a trasmettere, secondo un approccio multidisciplinare, conoscenze aggiornate, strumenti e metodologie di lavoro utili a figure professionali che già operassero o che intendessero operare nel settore della protezione internazionale.
Per quanto concerne il modulo giuridico, i partecipanti, prevalentemente operatori, ma anche avvocati, educatori e neolaureati, hanno espresso molta soddisfazione per la rilevanza degli argomenti trattati e le competenze dei docenti. Come evidenziato dai questionari di valutazione e dai riscontri ricevuti in sede di prova finale, uno dei temi trattati nell’ambito di suddetto modulo che avrebbero meritato un maggior approfondimento, per la complessità e la specificità sua propria, è quello dei minori stranieri ed in particolare dei minori stranieri non accompagnati.
Il Corso ha ottenuto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verona il riconoscimento ai fini dell’attribuzione dei crediti formativi.
Qui il programma del corso.